Sviluppato e approfondito in un breve testo quanto diceva Umberto Eco in una intervista che mi aveva colpito.
In questi giorni ho finito un libro di Fabio Pusterla "Una luce che non si spegne. Luoghi, maestri e compagni di via". Una miniera di filoni diversi che cercherò di seguire, ma in particolare mi ha colpito l'ultimo capitolo: "La lettura e la realtà", che si ritrova online e che consiglio.
Dice particolarmente bene perchè è buona cosa leggere, e perchè dobbiamo educare i nostri figli a questo esercizio.
Per Eco (si riferiva ai Classici, ma vale anche per tanti autori di valore: "L'unica maniera di vivere più a lungo senza diventare più vecchi".
Per Pusterla : "... per vivere più intensamente, più coscientemente, più arditamente, persino, la propria vita, che è una sola, ma che può essere potenziata dalle vite immaginarie che incontriamo nei libri." Attrbuendo la paternità del concetto a Umberto Galimberti "... un'educazione sentimentale che aiuta a trasformare un impulso in un'emozione e un' emozione in sentimento", in un processo che non è innato ma culturale. Ma vale la pena leggere il testo per intero.
Mi riallaccia a una lista di un'amica, professoressa di lettere delle Persone che bisognerebbe conoscere prima di andare all'università, e che cercherò di recuperare per metterla, con i dovuti crediti, ad uso di chi mi legge.