"Middlemarch" di George Eliot, letto per consiglio convergente di tre amici dal gusto sicuro (Michel Starobinski, Peppino Ortoleva e Martha Montello) per il quale ho "riscritto" una quarta di copertina come avrei voluto averla: quella dell'edizione Penguin che ho regalato (scritta nientemeno che da Virginia Wolf) svela delle evoluzioni dei personaggi, e va letta DOPO. George Eliot è lo pseudonimo di Mary Anne Evans (la pagina wikipedia in italiano è esaustiva e non fa spoiler), interessata alla filosofia morale, che ha tradotto Feuerbach e Spinoza, e che ha conosciuto Emerson. Middlemarch (1872) racconta di un villaggio della campagna inglese al tempo delle riforme (1830), seguendo vari personaggi alle prese con i cambiamenti e con il continuo interagire di caso, volontà, e comportamenti altrui. La storia è quella di gente e di fatti comuni, molto vicina alla nostra di ogni giorno. Il tutto con una scrittura ricca, fluida e fantasiosa. Il libro è esemplare di ciò che sosteneva Umberto Eco: leggere i Classici è un modo per vivere più a lungo senza diventare più vecchi. Auguro alle persone alle quali voglio bene di vivere anche gli anni e le vite che il libro presenta, con calore, intelligenza e profondità tali da innamorarsi della narratrice-scrittrice, e della figura che le è più vicina."